Prevenzione "totale...." ?
Vaccinar-SI
DOCUMENTO REGIONE LOMBARDIA
Le vaccinazioni costituiscono uno dei più importanti, sicuri ed efficaci strumenti di prevenzione e di lotta alle malattie infettive che consentono, con un rapporto costo/efficacia estremamente favorevole, di raggiungere risultati eccezionali nel proteggere sia la singola persona sia tutta la popolazione da alcune importanti patologie infettive che possono essere causa di gravi complicanze o per le quali non esiste una terapia efficace.
Più alto è il numero di persone vaccinate, meno le malattie possono diffondersi e così anche quei pochi soggetti non ancora vaccinati o che non possono essere vaccinati perché affetti da alcune patologie, sono indirettamente protetti; questa situazione si definisce “immunità di gregge” o “herd immunity”. Le vaccinazioni costituiscono quindi un beneficio non solo per l'individuo, ma anche per l'intera comunità, e rappresentano un atto di senso sociale verso la salute di tutti.
Ma, nonostante la consapevolezza dell'importanza delle vaccinazioni consolidata negli anni, ultimamente i tassi di vaccinazione stanno diminuendo pericolosamente in tutta Europa, col rischio di perdere l'effetto immunità di gregge, se il numero dei soggetti vaccinati scenderà sotto la soglia minima per scongiurare la diffusione delle patologie.
Tutto ciò è conseguenza di un senso di falsa sicurezza rispetto a determinate malattie scomparse nel nostro Paese, come la poliomielite, o notevolmente ridotte, come il morbillo, ma che in realtà possono nuovamente diffondersi come è già accaduto in alcuni Paesi del mondo, anche europei, in cui la popolazione non è adeguatamente vaccinata. E oggi la diffusione può avvenire con grande velocità per l'incremento globale dei viaggi e dei commerci.
A tale situazione contribuisce anche l’insorgere di dubbi e ansie tra i genitori, alimentati da una miriade di informazioni su riviste, forum, rete internet, ecc., spesso prive di fondamento scientifico e tendenti a screditare le vaccinazioni, come ad es. che malattie oramai scomparse non possano riemergere, che gli effetti collaterali gravi dovuti ai vaccini siano tenuti nascosti, che i vaccini costituiscano un affare economico per le aziende farmaceutiche.
E’ importante sapere che:
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i vaccini non indeboliscono il sistema immunitario, come possono fare le malattie, ma ne rafforzano lo sviluppo
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i risultati degli studi epidemiologici, condotti nel corso degli anni, non hanno dimostrato un aumentato rischio di allergie o asma dovuto alle vaccinazioni pediatriche; è stato inoltre escluso ogni rapporto causale fra vaccini e insorgenza di malattie autoimmuni
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non è stato scientificamente documentato un aumentato rischio di sviluppare il diabete di tipo 1 nei soggetti vaccinati con i vaccini anti pertosse, tetano, polio, parotite, rosolia, epatite B, emofilo;
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i dati della letteratura scientifica non evidenziano una correlazione tra vaccini, compreso l’antimorbillo-parotite-rosolia, e autismo;
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diversi studi epidemiologici hanno dimostrato che l’incidenza della “Sindrome da morte in culla” del lattante (SIDS) non è più elevata nei bambini vaccinati, rispetto ai non vaccinati.
I vaccini sono costituiti da piccolissime quantità degli agenti infettivi inattivati (virus o batteri, uccisi o attenuati), o di loro componenti resi sicuri o di proteine sintetiche, responsabili delle malattie, che perdono così la capacità di provocare la malattia e le sue complicanze, ma conservano la capacità di stimolare il sistema immunitario dell’organismo a produrre “anticorpi”, sostanze in grado di neutralizzare gli agenti infettivi e le loro tossine. Questa risposta immunitaria alle infezioni durerà per tutta la vita o per molti anni.
Infatti, nella maggior parte dei casi non sono previsti richiami vaccinali oltre al ciclo di base, mentre per alcune vaccinazioni, come quella per il tetano, è richiesta l’esecuzione di una o più dosi di richiamo perché la protezione decade con il tempo.
I vaccini oggi disponibili sono sempre più efficaci e sicuri, grazie anche alla complessa serie di controlli a cui vengono costantemente sottoposti. I vantaggi derivanti dalla vaccinazione sono enormi rispetto agli effetti collaterali, che sono in genere molto modesti (gonfiore, rossore, indurimento nel punto di iniezione oppure malessere generale con febbre, perdita di appetito, sonnolenza o agitazione). Le complicazioni gravi, seppure possibili, sono rarissime.
Alcuni suggerimenti:
- Chi può essere vaccinato?
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Chi è in normali condizioni di salute.
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Chi affetto da disturbi lievi (es. raffreddore, tosse) o da comuni allergie
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I farmaci, tranne alcune eccezioni, non interferiscono con i vaccini.
- Chi NON può essere vaccinato?
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Chi è affetto da malattie importanti (casi da valutare)
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Chi ha la febbre (le vaccinazioni vengono rimandate)
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Chi ha avuto gravi allergie ai componenti del vaccino
- Se il bambino soffre di qualche malattia consultare il Pediatra o il Medico delle vaccinazioni
- Se il bambino ha un disturbo dopo la vaccinazione, chiamare il Pediatra o il Medico delle vaccinazioni.
- Per fare le vaccinazioni non serve il digiuno
- Prima delle vaccinazioni ricordarsi di segnalare se il bambino soffre di qualche malattia o prende medicine
- Dopo la vaccinazione occorre fermarsi in sala d’attesa per 20 minuti
- Dopo la vaccinazione non sono necessarie precauzioni per chi cura il bambino
- Se si deve partire e rimanere via per molti mesi, ricordarsi di avvisare il personale dell’ambulatorio
MODALITA' D'ACCESSO
Le vaccinazioni sono eseguite, su appuntamento, a partire dal compimento del 2° mese di vita, presso gli ambulatori vaccinali territoriali dei Distretti.
L’appuntamento per la prima vaccinazione viene comunicato ai genitori tramite invito scritto, accompagnato da un opuscolo riportante informazioni sulle vaccinazioni e il calendario delle stesse.
Al momento della vaccinazione occorre presentare:
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lettera di dimissione ospedaliera, per i nuovi nati che effettuano la 1° dose;
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eventuale documentazione sanitaria;
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certificato vaccinale (che viene aggiornato e consegnato ad ogni vaccinazione), se il bambino ha già eseguito vaccinazioni anche nel Paese di origine
Il genitore deve inoltre firmare il consenso scritto al momento della vaccinazione.
In caso di impossibilità del genitore ad accompagnare il proprio figlio alle vaccinazioni, è possibile la delega (v. modulo scaricabile).
Nella ASL vengono eseguite le vaccinazioni obbligatorie per legge Tetano, Difterite, Polio, Epatite B) e quelle raccomandate/consigliate, nel rispetto del calendario nazionale e regionale
Decreto vaccinazioni
Reazioni al vaccino antimorbillo
Il vaccino utilizzato per l’immunizzazione attiva contro il morbillo è costituito da virus vivo attenuato (virus a RNA della famiglia dei Paramixovirus), che può essere
unito, in un vaccino combinato (MPR), ai virus vivi attenuati di parotite e rosolia.
L’immunizzazione attiva contro il morbillo è indicata a partire dai 12 mesi di età fino ai 15 mesi, con una
seconda dose a 5-6 anni. In caso di epidemia, la vaccinazione può essere eseguita prima dei 12 mesi, ma con una seconda dose a 15-18 mesi.
Il vaccino combinato MPR protegge da morbillo e rosolia 95 soggetti
su 100 vaccinati; la protezione raggiunta nei riguardi della parotite è un po’ più bassa (circa 70%).
La maggior parte dei soggetti che si sottopongono a vaccinazione con MPR non avrà
alcun problema.
In circa 5 bambini su 100 può manifestarsi una lieve eruzione cutanea e dal 5% al 15% dei bambini avrà febbre superiore a 38.5°C.
Raramente
può insorgere una forma di trombocitopenia transitoria ad andamento benigno.
Questi effetti collaterali si manifestano di solito 7-12 giorni dopo e possono durare 1 o
2 giorni.
La vaccinazione antimorbillosa può essere causa, in meno di un caso per milione di dosi somministrate, di encefalite.