Analisi, monitoraggio e biofeedback del sistema nervoso autonomo e della variabilità della frequenza cardiaca

Il dispositivo PPG Stress Flow, grazie ad una tecnologia di misurazione pletismografica multicanale applicata alle estremità distali degli arti, permette di analizzare in modo complessivo l'attività del sistema nervoso autonomo e la variabilità della frequenza cardiaca💔.

L'esame condotto dallo strumento ha una durata di pochi minuti e permette lo studio e il monitoraggio diretto di tutte le funzioni del sistema nervoso autonomo e dei relativi processi di biofeedback, oltre a favorire i processi di diagnosi differenziale dei disturbi e delle patologie a carattere infiammatorio cronico e correlati allo stress.

APPLICAZIONI

Dai contesti clinici, a quelli sportivi, psicologia clinica, analisi della variabilità; della frequenza cardiaca e degli indicatori del sistema nervoso autonomo, offre un ausilio di rilievo in una crescente varietà di applicazioni.

Monitoraggio della sindrome generale di adattamento e dei disturbi correlati allo stress;

Diagnostica e monitoraggio dei disturbi infiammatori cronici e delle patologie autoimmuni;

Analisi delle espressioni psicologiche e delle emozioni;

Aumento della performance e performance psicofisica

 

Il dispositivo è in grado di valutare gli aspetti riportati di seguito

  • Frequenza cardiaca media (non sostituisce ECG ma aiuta ad interpretare alcune aritmie).
  • Rappresentazione della variazione della frequenza cardiaca.
  • Rappresentazione multicanale del flusso sanguigno.
  • ANS Balance: rappresentazione della relazione fra attivazione di sistema simpatico e parasimpatico.

Applicazioni avanzate: Il dispositivo PPG Stress Flow può essere utilizzato in associazione alle diverse applicazioni avanzate disponibili sulla piattaforma integrata di BioTekna Plus che permettono di espanderne le funzionalità; di analisi del sistema nervoso autonomo e di valutazione dei processi di biofeedback

Benessere: equilibrio tra Sistema Nervoso Simpatico e Parasimpatico

Azione contraria tra Simpatico e Parasimpatico sui vari organi

Il cervello è diviso in due emisferi

La sua parte anteriore è divisa in due emisferi, i quali presentano significative differenze funzionali: come il linguaggio è un aspetto caratterizzante della parte sinistra del cervello, la capacità di percepire in modo globale un quadro, una mappa o un insieme di immagini, cogliendo i rapporti presenti tra gli elementi che li compongono, è una dote tipica dell'emisfero destro, considerando per semplicità tutti destrimani. Nei mancini il discorso è rovesciato. Il ruolo dominante dell'emisfero sinistro nei processi linguistici, sia scritti che orali, potrebbe erroneamente far pensare che questa zona abbia funzioni più importanti o "elevate" rispetto all'emisfero destro. Numerosi studi hanno dimostrato invece come i due emisferi cerebrali presentino differenti specializzazioni, tutte fondamentali nella realizzazione dei processi cognitivi e nella costruzione del pensiero in senso lato.

Cervello: ingegnere o poeta? Entrambi! A livello generale si può affermare che l'emisfero sinistro del cervello è "l'ingegnere": oltre ad essere specializzato nei i processi linguistici, è maggiormente competente in quelli sequenziali e nella percezione-gestione degli eventi che si susseguono nel tempo, come ad esempio la concatenazione logica del pensiero; in altri termini, il è maggiormente qualificato nella percezione analitica della realtà invece; il "poeta" è specializzato nell'elaborazione visiva e nella percezione delle immagini, nella loro organizzazione spaziale e nell'interpretazione emotiva; più sommariamente, al cervello poeta spetta la percezione globale e complessiva degli stimoli. La dominanza degli emisferi del cervello? Un emisfero diventa dominante sull'altro quando svolge processi e funzioni che l'emisfero opposto non è in grado di gestire in modo altrettanto competente. Quando leggiamo, scriviamo o intavoliamo una discussione, la dominanza è riservata all'emisfero sinistro; al contrario quando disegniamo o guardiamo un'immagine, sarà l'emisfero destro ad avere dominanza su quello sinistro. Il cervello non va comunque inteso come scisso in due parti a se stanti:  cervello  poeta e cervello ingegnere sono strettamente connessi tra loro, caratterizzati da un continuo scambio di informazioni e messi in comunicazione tra loro da un grosso fascio di fibre nervose, il corpo calloso, che permette al cervello di integrare le elaborazioni delle varie aree. Gli emisferi funzionano in sincrono. L'importanza dei due emisferi e della loro interazione è dimostrata dal fatto che una lesione delle aree cerebrali responsabili dei processi linguistici, causa una perdita della capacità di parlare o di comprendere il linguaggio, facendo si che una persona, pur riconoscendo visivamente un oggetto e sapendolo usare, non sia ad esempio in grado di descriverlo o di attribuirgli un nome. Un deficit o una perdita di funzionalità a carico dell'emisfero destro può impedire al soggetto di riconoscere volti noti così come oggetti conosciuti; la persona in questione potrebbe essere perfettamente in grado di spiegare verbalmente ciò che vede senza sapere minimamente di che cosa si tratti . Può descrivere una caffettiera parlando della sua forma, della sua grandezza, del manico, del colore senza però riuscire a risalire alla sua utilità. La dominanza di un emisfero varia anche in base allo scopo. In pratica, nessuno utilizza sempre e solo funzioni appartenenti all'uno o all'altro emisfero; il cervello umano sfrutta entrambi gli emisferi e le corrispettive specializzazioni, anche se, a seconda delle varie situazioni, vengono predilette modalità analitiche piuttosto che emotive e globali. Inoltre, è importante sottolineare come una stessa funzione mentale possa essere di competenza dell'emisfero sinistro o di quello destro a seconda di ciò che si vuole ottenere: i musicisti percepiscono la musica in due modi differenti: se vogliono lasciarsi trasportare dal suono e verificarne l'armonia "ascolteranno" in modo inconscio, con l'emisfero destro; al contrario, se vogliono analizzare la melodia da un punto di vista tecnico interverrà, in modo automatico, l'emisfero sinistro.

Perchè il BIOFEEDBACK è indispensabile

Cervello: emisfero destro e sinistro

E' l'organo più complesso e affascinante del corpo umano, la struttura biologica che maggiormente ci differenzia dagli animali. La cosa più straordinaria del cervello è che non si tratta di un organo statico, ma di qualcosa che muta ed evolve grazie agli stimoli e alle esperienze a cui è sottoposto. Per questa ragione è possibile parlare di cervello  "plastico", da intendersi come una struttura dinamica.   

Il Biofeedback è una tecnica di registrazione dell'attività del nostro Sistema Nervoso Autonomo (SNA), non invasiva, mirata al trattamento di disturbi origine psicosomatica. E' un prezioso ausilio nell'apprendimento di tutte le tecniche di rilassamento  perchè da la possibilità di verificarne direttamente l'efficacia (al di la delle impressioni soggettive) misurando gli indici fisiologici che riflettono gli effettivi stati di tensione e di rilassamento della persona. Gli indici fisiologici rilevati dal biofeedback (come ad esempio tensione muscolare, temperatura distale, battito cardiaco, conduttanza cutanea) sono gli stessi che risultano alterati in caso di ansia, stress, dolori muscolari, cefalea tensiva, bruxismo. Durante il biofeedback la persona può vedere sullo schermo di un computer quale sia il proprio stato di attivazione o di tensione, e osservarne in tempo reale anche le più piccole variazioni. Lo scopo del biofeedback è di portare alla consapevolezza del paziente lo stato di questi parametri fisiologici e le loro variazioni; con l'andare delle sedute e attraverso l'apprendimento di specifiche tecniche di rilassamento, il paziente apprende come modulare volontariamente i parametri fisiologici che risultano alterati ed a riportarli così a livelli normali.

Organi e visceri innervati dal vago

TERAPIA: Regolazione del tono vagale con PPG

Il Sistema Nervoso Autonomo regola importantissime funzioni dell'organismo, il corretto bilanciamento tra attività simpatica e attivià parasimpatica insieme a un buon tono vagale e una buona variabilità del battito cardiaco sono parametri di fondamentale importanza. Un cattivo funzionamento del Sistema Nervoso Autonomo causato da una mancata cessazione delle risposte fisiologiche allo stress cronico significa ridotta capacità anti infiammatoria, aumentato rischio di interazioni negative a livello cardiaco, tachicardia, perdita della circadianità ormonale, cambiamenti nella composizione corporea documentati con Impedenziometria, disturbi del sonno e addormentamento, risvegli frequenti, disturbi del tono dell'umore, ansia, depressione, panico, difficoltà a concentrarsi, tendenza a procrastinare o trascurare le responsabilità, disturbi gastroenterici, gastrite, colite, colon irritabile, stipsi, aumentata sensibilità per disturbi psicosomatici, Sintomi Vaghi Aspecifici. Peggioramento della performance psicofisica (sportiva). Il tono vagale si riferisce all'attività del nervo vago, un componente fondamentale del sistema nervoso parasimpatico che è una delle due branche del sistema nervoso autonomo. Tale ramo del sistema nervoso autonomo non è controllato in maniera cosciente dall'individuo ed è in larga parte responsabile della regolazione di numerosi distretti corporei in stato di riposo. L'attività vagale è responsabile del controllo di innumerevoli processi fisiologici di regolazione quali la riduzione della frequenza cardiaca, vasodilatazione/vasocostrizione dei vasi sanguinei attività ormonale e di regolazione nel distretto cardiaco, polmonare, digerente. E' altresì responsabile del controllo della sensibilità gastrointestinale, motilità e infiammazione. Il si riferisce all'effetto che il sistema parasimpatico esercita su vari distretti corporei con una modalità pressochè continua, una sorta di contributo vagale costantemente esercitato. Mentre il tono vagale di base è costante, il grado di stimolazione aggiuntiva (rispetto al tono basale) è regolato da un'azione di bilanciamento fra gli effetti dei sistemi simpatico e parasimpatico. Nonostante la sovra descritta dualit&agrave;, &egrave; stato dimostrato come il tono vagale rifletta principalmente l'attivazione o disattivazione del sistema parasimpatico. Il tono vagale è tipicamente considerato nel contesto della regolazione della funzionalità cardiaca, ma allo stesso tempo impiegato nello studio della regolazioni delle emozioni infranto" ed in generale in numerosi processi che alterano, o sono alterati da variazioni dell'attività parasimpatica. La misura del tono vagale, in aggiunta alla sua quantificazione e stima, pu&ograve; essere ottenuta per mezzo di tecniche invasive e non invasive. Nel primo caso, la stimolazione del nervo vago &egrave; tipicamente manuale (osteopatia) o elettrica (PPG). Nel secondo caso, tecniche di natura non invasiva sono largamente impiegate e si basano principalmente sull'<strong>analisi della frequenza cardiaca e variabilit&agrave; cardiaca. Il tono vagale viene misurato tracciando la frequenza cardiaca e la respirazione. La frequenza cardiaca aumenta quando respiriamo, diminuisce un poco quando espiriamo. Più grande è la differenza tra l'inalazione e l'espirazione più alto sarà il tono vagale. Possedere un tono vagale alto significa stare bene in salute, essere più propensi a rilassare il corpo, a sopportare meglio dolore e stress, ad avere una migliore funzionalità degli organi interni. Avere un tono vagale alto significa soffrire meno di stress e ansia, di depressione, di emicrania, digerire meglio, avere una pressione pi&ugrave; bassa, ridurre il rischio di incorrere in un ictus o in una malattia cardiovascolare, avere livelli ottimali di zucchero nel sangue.

Nervo vago, funzioni

Il nervo vago modula il microbioma intestinale e di conseguenza le infiammazioni e la presenza di agenti patogeni. Il tutto ha notevoli ripercussioni sul nostro umore. Un tono vagale basso è associato a tutte le malattie autoimmuni, artrite reumatoide, endometriosi, disturbi alla tiroide, lupus e tanto altro ancora. Per tonificare il nervo vago qualche trucchetto c'è. Innanzitutto bisognerebbe respirare in modo lento, ritmico, diaframmatico, non limitandosi a riempire solo la prima parte dei polmoni. Il nervo vago è collegato anche alle corde vocali per cui anche il semplice canticchiare una canzone può stimolarlo. Anche parlare risulta utile. Lavare il viso con acqua fredda al risveglio mattutino stimola la funzione vagale. La meditazione poi, promuovendo sentimenti di pace e gentilezza, risulta molto utile. Uno studio del 2010 dimostrò che aumentando le emozioni positive migliorava anche la salute vagale.

La fotopletismografia analizza il funzionamento del Sistema Nervoso Autonomo, che ci permette anche di valutare un eventuale sovraccarico di uno dei due emisferi e capire quanto lo stress subito provenga da un sovraccarico dell'emisfero destro, stato che identifica soggetti molto sensibili a disturbi psicosomatici per problematiche emotive. Grazie a questo sofisticato dispositivo diagnostico riusciamo ad ottimizzare la terapia osteopatica viscerale ottenendo grandissimi risultati. Inoltre, sottoponiamo i pazienti a un esercizio di respirazione guidata BioFeedback atto a centrare le onde THM Traube-Hering-Mayer.

Una volta stabilito il ciclo respiratorio ideale del paziente, forniamo un audioguida per poter effettuare l'esercizio quotidianamente a casa.

Esercitarsi con il Biofeedback rinforza il Sistema Nervoso Autonomo, aumenta il tono vagale e riabilita il sistema a poter cambiare tra fase Simpatica e Parasimpatica, funzione che si perde facilmente quando le risposte fisiologiche allo stress cronico restano attive.

Ad occhi aperti sogno un bel sonno

Come si svolge una seduta terapeutica

Idratazione con aggiunta di sali prima del trattamento ambulatoriale

Dopo aver fatto le indagini strumentali e la valutazione clinica, si fa bere soluzione con acqua, Megnesio e Potassio, con alcalizzazione, almeno 10 minuti prima del trattamento.

Seduta ambulatoriale:

Si applicano agli indici i sensori per Pletisografia (PPG) e gli elettrodi della Regmatex alle 4 estremità degli arti; il paziente segue sul monitor che ha di fronte il ciclo respiratorio programmato.

L'ambiente circostante deve essere silenzioso, confortevole con paziente concentrato.

Sia avvia lo strumento, con programmazione sequenziale con cicli di 5 - 15 minuti, insegnando al paziente la respirazione corretta.

Dopo il trattamento si valutano i nuovi parametri e i grafici modificati, dovuti alla risposta terapeutica ottenuta (deducibi dall'elaborato strumentale) e alla correttezza o meno dell'apprendimento del paziente.

I trattamanenti ambulatoriali per dolore, ansia, allergia, disturbi vaghi aspecifici, ecc.. vanno eseguiti al mattino o nel primo pomeruggio.

Se il trattamento è per disturbi dl sonno, è indicata la fascia oraria pomeridiana pre serale.

Il trattamento va ripetuto, perchè necessita di una piccola serie, in base alla problematica fa trattare.

Il cambiamento

Necessità di cambiamento

Il cervello dell'uomo in disequilibrio fa resistenza alla trasformazione, sembra creato principalmente per due funzioni: darci ragione e creare i presupposti per confermare le nostre convinzioni, mantenere lo stato delle cose e le abitudini. Una situazione di stress prolungata si manifesta ovviamente in emozioni, che noi proviamo in maniera ciclica in numerose circostanze della nostra vita anche per diversi anni dopo la situazione stressante in questione. Queste emozioni diventano peculiarità del nostro carattere, noi sviluppiamo con esse un forte legame, queste emozioni perchè non permettono al cervello di processare informazioni e pensieri ponderati e costruttivi. Questo meccanismo è una difesa primaria ma anche una trappola, mantenendo salde e forti le convinzioni che non ci permettono di innescare il cambiamento. Ora, cercare di ragionare di primo impatto sulle cause di tutto questo è praticamente impossibile, oltretutto nel momento in cui si cerca una soluzione ai problemi non bisogna focalizzarsi troppo sulle cause apparenti, altrimenti ci si ritrova a girare ripetitivamente sui motivi che ci hanno portato, anche perchè esse si perdono ormai nel tempo avendo innescato negli anni una reazione mista fra mente e corpo attivando quello che possiamo chiamare in gergo tecnico Stress Cronico. La situazione non può essere più valutata solo "mentale/emozionale" oppure fisica, bensì la sommatoria di entrambe, le quali si perdono l'una nell'altra, bisogna trovare una strategia utile, pratica e funzionale per procedere verso la soluzione.