Pubertà femminile
La pubertà ritardata viene definita come l’assenza di segni di maturazione sessuale ad un’età superiore alle +2,0 DS rispetto alla media della popolazione
in esame. Per le ragazze di etnia caucasica, il ritardo puberale è definito dall’assenza di telarca all’età di 13 anni o dall’assenza di menarca 5 anni dopo la comparsa di telarca.
E’ importante quindi osservare che non è solo la comparsa dei segni di pubertà, ma anche la sua normale evoluzione a far definire come fisiologico o patologico lo sviluppo puberale.
I tempi fisiologici per l’inizio della pubertà femminile sono classicamente compresi tra 8 e 13 anni.
Anche se qualche anno fa gli autori americani hanno suggerito di abbassare a 6 anni il limite minimo (soprattutto per le bambine di etnia africana) e a 7 anni per le altre, questi
parametri non sono mai entrati nella pratica corrente ed anzi sono stati progressivamente abbandonati anche dai nordamericani, in quanto probabilmente derivanti da una confusione diagnostica tra adipomastia e telarca.
Il ritardo costituzionale di crescita e sviluppo, raro ma possibile nel sesso femminile,
è caratterizzato da un ritardo nella comparsa dei primi segni puberali, ma da una normale progressione una volta che il processo si è attivato.
Il telarca prematuro consiste nella comparsa dello sviluppo mammario prima degli 8 anni. La distanza superiore a 5 anni tra menarca e telarca non fa definire quest ultimo come prematuro.