Gravidanza e sviluppo fetale

La gravidanza dura generalmente 40 settimane dalla data dell’ultima mestruazione e i medici tendono a misurarla in settimanee non in mesi.

Il periodo che passa tra un ciclo mestruale e l’altro è in media di 28 giorni.

Se il ciclo è regolare, l’ovulazione ha luogo intorno al 14simo giorno. Quando l’ovulo fecondato ha inizio la gravidanza e il prodotto del concepimento(chiamato blastocisti) scende giorno dopo giorno dalla tuba fino alla cavità uterina dove si impianterà.

Da quel momento trascorreranno circa 35 settimane durante le quali l’embrione diventerà feto e poi nascerà un bambino:

  • 4/5 settimane: ha luogo una fase definita di “annidamento”: l’embrione si attacca alle pareti dell’utero attraverso una fitta rete di molecole adesive che vengono prodotte sette giorni dopo la fecondazione. In questo modo viene collegato alla circolazione sanguigna dell’organismo materno.  In questa fase misura circa 5 millimetri, il suo cuore batte già, il sesso è già determinato, il cervello inizia a formarsi.
  • 6/7 settimane: alla fine della settima settimana l’embrione è lungo 10 millimetri
  • 8/9 settimane: procede la formazione di occhi, bocca, orecchie, mani e piedi, cuore, polmoni, reni, fegato e intestino. L'embrione cresce fino a 22 mm.
  • 10/14 settimane: dalla decima settimana in poi non si parla più di embrione ma di feto. Alla 12a settimana il feto è completamente formato e d'ora in avanti dovrà crescere e maturare. Il bambino si muove, ma i suoi movimenti non possono ancora essere avvertiti dalla mamma.  La frequenza del battito cardiaco è circa il doppio di quella di un adulto. Il bimbo cresce fino a circa 85 mm. e pesa 25 gr. I sintomi fastidiosi della gravidanza (nausea, stanchezza, etc.) possono iniziare a migliorare. Il rischio di aborto spontaneo inizia a diminuire al termine della 14sima settimana.
  • 15/22 settimane: il feto cresce rapidamente. I primi movimenti fetali vengono avvertiti dalla mamma all'inizio di questo periodo se si tratta di un secondo bimbo, o alla fine se si tratta della prima gravidanza: i primi movimenti vengono percepiti come un guizzo di pesce o un frullio d'ali.  A 22 settimane il bimbo pesa circa tre etti e mezzo.
  • 23/30 settimane: il bambino risponde agli stimoli sonori e tattili. Deglutisce piccole quantità di liquido amniotico ed urina nel sacco amniotico. Può avere il singhiozzo e si succhia spesso il pollice. Il suo cuoricino può essere percepito dal papà se questi appoggia l'orecchio nel punto giusto dell'addome materno. Il bimbo sente i rumori attorno a sé anche se attutiti dall'acqua. Ascolta anche le voci e le può riconoscere. Gradisce la musica. Può distinguere la luce dal buio. Dopo la 24sima settimana il bambino ha probabilità di sopravvivenza in caso di parto prematuro. Alla 30a settimana la lunghezza dalla testa al pollice è di circa 24 cm. Il peso è circa 1.400 gr. Ha inizio il congedo parentale: se le condizioni fisiche lo permettono la mamma può lavorare fino all’ottavo mese di gravidanza presentando un certificato medico che attesta la sua buona salute.
  • 31/36 settimane: il feto si muove con regolarità, soprattutto di notte quando la mamma riposa e lui non viene cullato dai movimenti. Può trovarsi già in posizione corretta per il parto, ma anche in posizione podalica (con i piedi in giù). C’è ancora tempo per girarsi, però, e per nascere in modo naturale. Potrebbero presentarsi delle lievi contrazioni preparatorie.
  • 37/40 settimane: il bambino pesa tra i 2 chili e mezzo e 3 chili, è lungo circa 50 cm. Inizia a compiere i primi  movimenti respiratori. Intorno alla 38sima settimana la sua testa scende nelle pelvi e il bambino si impegna con il corpo a prepararsi alla nascita.  Anche la pancia della mamma si abbassa.

Ecco una tabella di riferimento delle settimane di gravidanza:

[TABELLA]

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO: Micronutrizione

Il periodo della gravidanza e dell’allattamento sono particolarmente critici dal punto di vista alimentare-dietetico, in quanto la dieta incide in modo fondamentale sulla salute sia della madre sia del bambino.

Per ottimizzare lo stato di salute di una donna in gravidanza e per ridurre il rischio di malformazioni o malattie nel nascituro, è fondamentale che la madre raggiunga uno stato nutrizionale ottimale prima, durante e dopo il periodo gestazionale, che prevede sia l’allattamento, in cui le richieste nutrizionali sono ancora superiori a quelle della gravidanza (Picciano MF, J Nutr 2003;133:1997S) che una fase di recupero.

Le donne dovrebbero consumare sempre, ma con ancora maggiore attenzione dal concepimento al termine dell’allattamento, una dieta varia in grado di soddisfare le esigenze nutrizionali secondo quanto definito dalle Linee Dietetiche nazionali ed internazionali (LARN e RDA).

L’aumentato fabbisogno energetico, tipico del secondo e terzo trimestre di gravidanza, è valutato in circa 300-400 kcal/die con un eventuale aumento a 500 kcal/die per le adolescenti al di sotto dei 14 anni. Nel periodo dell’allattamento l’aumento di fabbisogno calorico è previsto nell’ordine di 500 kcal/die.

Per raggiungere la quota calorica richiesta in gravidanza e allattamento è normalmente sufficiente aumentare la quantità di alimenti consumati normalmente. In generale, quindi, una dieta idonea e corretta è sufficiente al progredire di una gravidanza senza rischi e al sostentamento di un normale allattamento.

Ci sono però alcuni nutrienti, il cui l’apporto potrebbe essere non del tutto soddisfacente; in tal caso una opportuna supplementazione potrebbe essere consigliabile. Questa va effettuata con cautela e la gestante deve essere informata che dosi eccedenti a quelle consigliate potrebbero essere pericolose per lei e per il prodotto del concepimento.

ACIDO FOLICO

Le linee guida nazionali ed internazionali consigliano in gravidanza un apporto giornaliero di acido folico corrispondente a 400 mcg (si suggerisce cioè un raddoppio dell’apporto rispetto alle donne in normali condizioni fisiologiche). Le principali fonti alimentari di folati sono i vegetali a foglia larga, il fegato, gli agrumi, i legumi e il pane integrale. Per prevenire i difetti del tubo neurale (spina bifida ed anencefalia), una patologia che è stata associata alla carenza di folati, la donna in gravidanza può consumare in aggiunta alla normale dieta, alimenti arricchiti o supplementi dietetici contenenti folati opportunamente studiati.

Anche nel caso dell’allattamento si consiglia un apporto giornaliero superiore alla norma, ovvero di 350 mcg/die.

Sugli effetti positivi dell’acido folico (sui quali è stata recentemente richiamata l’attenzione anche dal Ministero della Salute, con uno specifico Network), è opportuno tenere presente che:

1. la supplementazione deve iniziare 3-4 settimane prima del concepimento;

2. i livelli minimi si raggiungerebbero con un apporto giornaliero di 200 microgrammi attraverso gli alimenti più una supplementazione di 400 microgrammi;

3. nelle donne “a rischio” (precedente gravidanza e/o familiarità per spina bifida, trattamento concomitante con chemioterapici o farmaci anticonvulsivanti) i livelli efficaci corrisponderebbero ad una dose giornaliera corrispondente a 4-5 mg di acido folico;

4. la supplementazione di acido folico sembra concorrere a ridurre anche il rischio di altre complicanze gravidiche (tra cui la pre-eclampsia ed il ritardo di crescita intrauterino), malformazioni congenite, in particolare cardiovascolari e (forse) sviluppo successivo di tumori dei tessuti nervosi.

FERRO

Le donne in gravidanza dovrebbero essere incoraggiate a consumare alimenti ricchi di ferro, quali carne magra, pesce, pollame, frutta a guscio e cereali arricchiti. La biodisponibilità del ferro è più elevata quando venga assunto con la carne o contemporaneamente a frutta ricca di acido ascorbico.

Le linee guida consigliano un apporto di 30 mg di ferro durante la gestazione e l’aumentata assunzione andrebbe consigliata alla prima visita ginecologica dopo il concepimento. In pratica tenuto conto che la carenza di ferro può avere serie conseguenze e che, viceversa, una integrazione oculata è praticamente priva di rischi, si consiglia normalmente una supplementazione che favorisca il deposito di ferro, utile sia per il periodo gravidico che per il post-partum. La supplementazione di ferro può essere particolarmente utile nei casi di gravidanze ravvicinate.

In considerazione dei livelli medi di assunzione di ferro in età adulta, una supplementazione intorno ai 10-15 mg al dì può considerarsi ragionevole. Assai consigliabile la contemporanea assunzione di alimenti ricchi di Vitamina C e acido citrico per l’incremento dell’assorbimento del ferro da essi indotta.

Relativamente al periodo dell’allattamento, si ritiene che non ci sia un significativo aumento di fabbisogno rispetto alle donne in normale stato fisiologico.

L’apporto di ferro nei vegetariani deve essere controllato in base al tipo di dieta seguita (comprendente o meno uova e latte); normalmente una dieta vegetariana variata e controllata può essere, relativamente al ferro, equivalente ad una alimentazione onnivora per un incremento

dell’assorbimento operato presumibilmente dall’acido citrico nel contesto di una dieta ricca di verdura fresca e frutta. Lo stato marziale della madre andrà però preventivamente accertato, tenendo anche conto degli altri deficit secondari che nelle vegetariani assolute (vegans) possono essere presenti (in primo luogo zinco, Vitamina D e Vitamina B 12).

ZINCO E RAME

L’assunzione di ferro può ridurre la biodisponibilità di zinco e rame; in caso di supplementazione è quindi consigliabile associare al ferro un apporto di zinco e di rame. In tutti gli integratori studiati per la gravidanza (ma anche in quelli più comuni) i tre minerali sono comunque presenti in associazione.

CALCIO

Grazie all’aumentata efficienza nell’assorbimento del calcio durante la gravidanza e l’allattamento, l’apporto dietetico di questo minerale potrebbe non discostarsi molto da quello delle donne coetanee in normali condizioni fisiologiche. Vista però la necessità di trasferire calcio al feto, sia durante la gravidanza che con il latte durante l’allattamento, è opportuno suggerire alla donna un aumento di assunzione attraverso prodotti lattiero caseari o con l’uso di integratori.

Ci sono inoltre evidenze che indicano come un’integrazione di calcio e vitamina D possa essere particolarmente utile, in alcune fasce della popolazione: donne poco esposte al sole e donne che non consumano prodotti lattiero-caseari (allergiche, intolleranti o vegetariane vegan).

Vitamina B12

L’apporto di questa vitamina è critico per le donne che seguono una dieta vegetariana che escluda tutti gli alimenti di origine animale (vegetariani vegan). In questi casi si deve consigliare il consumo di alimenti arricchiti o integratori alimentari idonei.

Acidi grassi polinsaturi della serie n-3

E’ stato evidenziato che i bambini nati da madri vegetariane vegan hanno un livello di acido docosaesaenoico (DHA) plasmatico inferiore a quello dei figli di madri onnivore: il significato di questa differenza non è chiaro. Alla luce delle evidenze scientifiche secondo cui DHA sarebbe coinvolto nella maturazione cerebrale ed oculare, una supplementazione in questa categoria di donne parrebbe consigliabile. Le donne vegan dovrebbero quindi consumare alimenti ricchi di DHA. L’uso di microalghe potrebbe costituire una interessante fonte di DHA; va però ricordato che se le alghe sono di origine marina potrebbero contenere elevati/eccessivi tenori di iodio.

Non si consigliano supplementazioni di EPA + DHA in gravidanza per i possibili effetti competitivi dell’EPA nei confronti dell’acido arachidonico, che nella fase fetale è fondamentale per i processi di crescita.

Inoltre gli effetti benefici di livelli più elevati di DHA nella dieta della gravida e della nutrice sono stati dimostrati da uno dei pochi trial clinici randomizzati di elevata qualità pubblicati di recente (Helland IB, Pediatrics 2003, 111:e39).

Poiché il fumo di sigaretta abbassa i livelli di DHA nel latte delle fumatrici, forse per inibita sintesi (Agostoni C, EJCN 2003, 57:1466; Marangoni F, Lipids 2004, 39:633), la supplementazione va in particolare consigliata nelle fumatrici, sia che abbiano smesso o soprattutto che abbiano continuato tale abitudine durante la gravidanza.

INTEGRATORI MULTIVITAMINICI E MULTIMINERALI

Sebbene, come si è detto in precedenza, una dieta idonea copra in gran parte il fabbisogno di nutrienti necessari per la gravidanza e l’allattamento, tuttavia una integrazione vitaminica o minerale può essere contemplata nelle seguenti condizioni:

  • Donne fumatrici o alcoliste 
  • Donne che consumano diete vegetariane o non vegetariane ma sbilanciate
  • Gravidanze gemellari

L’uso di integrazioni alimentari deve comunque essere fatto con cautela e va preferibilmente stabilito dal proprio medico, perché anche nutrienti apparentemente privi di rischi possono, a dosi elevate o inadeguate, essere pericolosi (ben noto è il caso degli effetti teratogeni di un eccesso di vitamina A in gravidanza).

GESTIONE DIETETICA GRAVIDANAZA E ALLATTAMENTO (Software MetaDieta)

Nel modulo “Valori Antropometrici”, nel caso di una donna, sarà possibile indicare se è gestante o nutrice: si potrà così inserire il peso pre-gravidanza ed gli altri parametri previsti. Il software permetterà la valutazione del peso teorico, del metabolismo basale e del fabbisogno energetico totale. Inoltre attraverso il modulo LARN sarà possibile valutare il fabbisogno di tutti i nutrienti, minerali, vitamine e rapporti tra componenti previsti dai LARN in questi 2 stati fisiologici. Dietologi e Ostetrici con orientamenti diversi consigliano strategie dietetiche a margine dell'atto medico proposto.

La gravida da subito deve mantenere un'attività fisica adeguata ( aerobica e anaerobica ) perchè il suo metabolismo possa mantenersi elevato dopo il parto e riprendere in breve tempo forma fisica, forza psicolocica per affrontare il ruolo di madre.

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Il PEDIATRA che si occupa di nutrizione, può "lavorare" sulla madre-nutrice perchè l'approvvigionamento del nascituro sia adeguato e la composizione corporea che si sta formando sia corretta perchè sappiamo che dal concepimento il nascituro deve avere un'equilibrato apporto nutrizionale e calorico così come il lattante, perchè la prevenzione delle malattie dell'uomo parte da qui. Poi le linee guida post nascita sicuramente codificate sanno orientare lo sviluppo somatico in ogni luogo. Successivamente, nell'adolescenza e vita adulta, ci sono gli altri insulti alimentari a cui seguono vani e disorientati tentativi di porre rimedio.

La mission strategica deve partire da qui con la

Gestante e Allattamento

Durante la gravidanza la donna ha bisogno di una quota calorica maggiore sia per la formazione di nuovi tessuti da parte del feto, della placenta e dell'utero, sia per l'aumento della sua massa sanguigna e del tessuto adiposo. Inoltre il metabolismo basale aumenta nel 2° e nel 3° trimestre di gravidanza e così il consumo calorico associato ai movimenti della donna cresciuta di peso.

Esiste una notevole differenza sul "costo energetico" totale della gravidanza, a seconda delle condizioni e del comportamento della donna e cioè se continua a lavorare oppure conduce vita sedentaria. Si parla così di un costo energetico globale che varia tra le 40.000 e le 80.000 calorie.

Tra le gestanti, alcune hanno bisogni calorici e proteici particolarmente elevati: - le gravide con età inferiore ai 18 anni; - le pluripare; - le gravide con precedenti di malnutrizione (ad es. regimi dimagranti).

È ormai assodato che il corretto sviluppo del neonato è in relazione all'alimentazione materna prima e soprattutto durante la gravidanza. A tal fine sono stati compiuti degli studi sul bilancio azotato che hanno stabilito che circa la metà dell'azoto proteico trattenuto dalla donna in gravidanza viene utilizzato per la sintesi di tessuti del feto e dei suoi annessi.

Con specifico Software utilizziamo il modulo “Valori Antropometrici”: Con l'IMPEDENZIOMETRIA si hanno dati cert delle componenti del corpo. Nel caso di una donna, sarà possibile indicare se è gestante o nutrice: si potrà così inserire il peso pre-gravidanza ed gli altri parametri previsti. Il software permetterà la valutazione del peso teorico, del metabolismo basale e del fabbisogno energetico totale. Inoltre attraverso il modulo LARN sarà possibile valutare il fabbisogno di tutti i nutrienti, minerali, vitamine e rapporti tra componenti previsti dai LARN in questi 2 stati fisiologici.

MetaDieta per GESTIONE GRAVIDANAZA E ALLATTAMENTO 

Nel modulo “Valori Antropometrici”, nel caso di una donna, sarà possibile indicare se è gestante o nutrice: si potrà così inserire il peso pre-gravidanza ed gli altri parametri previsti. Il software permetterà la valutazione del peso teorico, del metabolismo basale e del fabbisogno energetico totale. Inoltre attraverso il modulo LARN sarà possibile valutare il fabbisogno di tutti i nutrienti, minerali, vitamine e rapporti tra componenti previsti dai LARN in questi 2 stati fisiologici.

CONSIGLI per l'Ostetrico e per la mamma

La GRAVIDANZA è il momento più fisiologico della vita della donna. Utilizza questa finestra TERAPEUTICA e METABOLICA per finalizzare  una nutrizione (dieta è un concetto superato da un approccio olistico integrato, vedi Indice Glicemico, disbiosi intestinale, Psico-Immuno-Endocrino-Immunologia, ecc...) mirata per la mamma, ma soprattutto per il bambino, da cui dipende buona parte della sua salute futura.

Onorario professionale

Visita specialistica omotossicologica      

Idrocolonterapia (seduta)                        

Anamnesi Alimentare (dieta)               

Indagine BIA e correzione nutrizionale        

Intolleranze alimentari                                

Micronutrizione                                         

Ozonoterapia (visita e 1° trattamento)        

          "          sedute successive                   

Lo specialista durante la visita programma le indagini successive in base alla clinica. Il costo della prestazione globale non è la somma delle stesse, ma un'integrazione utile e necessaria per il supporto decisionale che fa parte di un pacchetto-programma e quindi non graverà particolarmente sul costo finale della prestazione . Alcune saranno spalmate in sequenza tra prima e seconda visita di II° diagnostico strumentale.

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