Vomito: quando preoccuparsi

Il vomito è spesso dovuto ad infezioni virali e può accompagnarsi a diarrea; altre volte è causato dall’assunzione di alcuni cibi. 

Il vomito può anche presentarsi durante normali episodi febbrili e di solito si ferma entro 24 ore. Normalmente basta modificare la dieta per fare tornare le cose a posto

Rimedi per il vomito dei bambini

Cosa fare se il vostro bambino ha il vomito? Normalmente basta modificare la dieta per fare tornare le cose a posto: non date cibi solidi, ma somministrare un poco alla volta (un cucchiaino ogni 5 minuti) liquidi leggermente zuccherati (acqua, camomilla, the) per 6-8 ore dall’ultimo episodio di vomito. Attenti però a non dare questi liquidi a grandi sorsi, perché possono stimolare ancora di più il vomito. Evitate in questa prima fase il latte (offrite però il seno, se allattate).

Quando il vomito è finito si possono dare al bambino cibi leggeri (cracker, pane e miele, riso, pollo lesso, patate bollite; ai bambini più piccoli succo di mela o una banana schiacciata o crema di riso cotta; al lattante riprendete regolarmente le poppate).

Quando chiamare il pediatra:

Il bambino ha meno di 3 mesi

si associa febbre elevata o forte mal di testa

il bambino non ha urinato nelle ultime 8 ore

compare sangue nel materiale vomitato e il bambino non è raffreddato

ha mal di pancia da più di 4-6 ore

ha difficoltà a camminare o è confuso

sospettate un avvelenamento

Consultatelo senza fretta se il vomito è presente da più di 6 ore per un bambino di età inferiore a sei mesi; da più di 12 ore se ha fra sei mesi e due anni; da più di 24 ore se ha più di due anni.

La sindrome del vomito ciclico (SVC) fa parte dei disturbi funzionali gastroenterici.

Nei criteri di Roma IV (2016) essa è definita da:

1) ricorrenza di 2 o più periodi di nausea intensa e incessante e parossismi di vomito, che durano ore o giorni, in un periodo di 6 mesi

2) episodi stereotipati nel singolo paziente

3) episodi intervallati da settimane o mesi di ritorno allo stato di salute di base

4) dopo un’appropriata valutazione medica, i sintomi non possono essere attribuiti a un’altra condizione.

La causa della SVC non è nota e probabilmente non vi è neppure un’unica causa. Vanno comunque escluse alcune patologie severe (es. malattie metaboliche o processi espansivi endocranici) che in rari casi possono presentarsi, almeno inizialmente, con caratteri simili alla SVC.

In alcuni bambini il fattore scatenante può essere di tipo emotivo (es. aspettativa di eventi eccitanti, quali feste o gite, oppure timore di valutazioni scolastiche, ecc).

L’esordio è brusco, con parossismi di vomito dapprima alimentare ma che si protraggono anche dopo lo svuotamento dello stomaco - altrettanto repentina è la cessazione del vomito, cui spesso fa seguito un sonno profondo, da cui il bambino si risveglia completamente in benessere, talora con appetito.

La durata della crisi è variabile da ore a qualche giorno e per lo più è stereotipa nel singolo paziente. Spesso è necessario un ricovero per praticare una reidratazione parenterale.

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