la Medicina oltre
Gli emangiomi Gli emangiomi sono tumori benigni che possono esser presenti dalla nascita o, più spesso, manifestarsi dopo poche settimane. Compaiono quasi all’improvviso come piccole macchioline piatte, poi aumentano di dimensioni abbastanza rapidamente sviluppando piccole tumefazioni, fino all’anno di vita, quando cominciano a regredire, perdendo dapprima il colore rosso dei capillari, poi il violaceo delle vene, fino a scomparire completamente verso i 7-8 anni di età. Talvolta può rimanere una chiazza meno intensa, che resta di dimensioni invariate, salvo crescere in proporzione con la crescita del bambino. In base alla profondità della formazione vascolare, la pelle può tornare perfettamente normale oppure restare un po’ grinzosa e molle: questo perché i vasi sanguigni pian piano si riassorbono e vengono sostituiti da tessuto elastico e fibroso. “In ogni caso, gli emangiomi in genere non danno alcun fastidio, a meno che non siano posti in prossimità di alcuni organi come l’occhio, il naso, le labbra, il collo; solo di rado potrebbero sanguinare” sottolinea la dermatologa.
Le malformazioni congenite. Le malformazioni congenite sono vere e proprie anomalie dei vasi, dovute ad una alterazione dello sviluppo durante la formazione embrionaria dell’apparato vascolare. Sono presenti già dalla nascita, anche se talvolta possono manifestarsi successivamente; possono essere localizzate in vari punti del corpo, compreso il viso, con un’estensione variabile da pochi millimetri ad alcuni centimetri. Le più comuni malformazioni vascolari sono gli angiomi piani o malformazioni capillari piane, di colore rosso-rosato (di qui i fantasiosi nomi popolari, come ‘voglia di vino’, voglia di fragola ecc), che hanno uno sviluppo solo superficiale. Più rare e problematiche le malformazioni miste venose o arteriose o linfatiche (linfangiomi), che possono coinvolgere tessuti più in profondità, fino ad interessare organi interni; alcune malformazioni, anche se banali, come ad esempio quelle prevalentemente venose, possono comunque dare problemi di dolore o infiammazione, specie se localizzati in corrispondenza delle articolazioni (soprattutto il ginocchio). Le malformazioni congenite nel tempo possono evidenziarsi o rimanere stazionarie, ma non regrediscono da sole.
Cancellare l’angioma o aspettare? “Se si tratta di un emangioma, non si fa alcun trattamento, ma si attende l’involuzione spontanea e solo in età prescolare o adulta si decide il da farsi” “Diverso il caso in cui l’emangioma sia localizzato in prossimità di strutture nobili del corpo, come occhio, naso, bocca. Gli emangiomi infatti sono caratterizzati da una rapida crescita, che potrebbe rendere difficoltoso per il bambino respirare o alimentarsi, oppure potrebbe compromettere lo sviluppo della funzione visiva o causare deformazioni della cartilagine del naso o delle labbra. Ecco perché è necessario trattarli. Per quanto riguarda invece gli angiomi piani, se sono di dimensioni importanti e soprattutto sono collocati in zone visibili, conviene trattarli il più presto possibile, anche intorno all’anno di età, e comunque prima dell’ingresso alla scuola primaria, per evitare al bambino il disagio psicologico di sentirsi ‘diverso’.”
La terapia farmacologica per ridurre gli emangiomi.
Da alcuni anni si utilizza invece il propanololo, un farmaco beta-bloccante utilizzato in cardiologia. La terapia farmacologica consente di ridurre le dimensioni e la profondità dell’emangioma, ripristinando la funzionalità dell’organo coinvolto senza bisogno di un intervento chirurgico, che viene rimandato ad un’epoca in cui servirà solo ad eliminare eventuali residui di vasi sanguigni anomali.
Il dye-laser per cancellare emangiomi ed angiomi piani. Sia per gli angiomi piani che per i capillari residui di emangiomi, il trattamento d’elezione è il dye laser, che emette un’onda luminosa in grado di colpire il pigmento rosso-violaceo dei capillari. Il trattamento è un po’ doloroso, per questo si fa in sedazione profonda fino ai 9 anni circa, mentre se è il bambino è più grandicello non è necessaria alcuna anestesia. In numero di sedute varia in base alla risposta individuale; in ogni caso le sedute vengono effettuate ad un mese di distanza l’una dall’altra escludendo i mesi estivi.
Si chiama così perché è localizzato dietro la nuca e al cuoio capelluto, dove, secondo la leggenda popolare, la cicogna terrebbe i bambini quando li porta nelle varie case; in realtà si tratta di una malformazione capillare superficiale piana abbastanza frequente, che col tempo può schiarirsi o rimanere invariata. Essendo coperta dai capelli, non richiede alcun trattamento.
Le macchie mongoliche sono lesioni maculari congenite, circoscritte, di colore variabile dal grigio ardesia al blu-verdastro. Hanno dimensioni che vanno dai pochi millimetri ad oltre 20 cm. In genere si localizzano nella regione lombo-sacrale e sulle natiche. Sono determinate dalla presenza in eccesso nel derma (uno degli strati della pelle) di cellule che producono melanina, cioè il pigmento che dà il colore abbronzato alla pelle.
Non rivestono alcun significato patologico e non richiedono alcuna terapia perché generalmente svaniscono nel corso del primo anno di vita o vengono mascherate dalla normale pigmentazione fra i tre e i cinque anni di età. Queste manifestazioni cutanee sono aggettivate con il termine "mongoliche" perché sono particolarmente frequenti nella razza orientale (oltre che nei bambini neri), dove compaiono sovente anche al tronco ed agli arti. Nella razza bianca sono osservabili nel 10% dei neonati.