Un TAS elevato (anche molto) da solo non ha nessun valore e potrebbe essere considerato quasi sempre inutile. Quindi se il problema dei suoi bambini è quello di avere solo un TAS elevato non è affatto un problema e quasi sicuramente è il risultato delle inevitabili infezioni che possono aver contratto al nido o tramite contatti con altri bambini che vanno alla scuola materna. In considerazione della piccola età (2-3 anni) dei suoi bambini c'è da pensare che siano frequentatori di asilo nido o di bambini più grandicelli di loro che frequentano la scuola materna.

Nei decenni passati invece gli si attribuiva un valore maggiore e un TAS elevato per molti bambini (oggi padri e madri) ha costituito il motivo di dolorosissime iniezioni mensili o trisettimanali di penicillina.

Il TAS rappresenta la produzione di anticorpi da parte dell'organismo in risposta ad una infezione da Streptococco (SBEA: Streptococco Beta Emolitico di gruppo A). Questi SBEA hanno la loro importanza e le loro infezioni vanno diagnosticate e trattate con adeguata e tempestiva terapia antibiotica per evitare delle complicanze a distanza come la Malattia Reumatica.

Le complicanze (oggi sempre più rare) avvengono a breve distanza da una infezione da SBEA (10-15 giorni) e queste (le infezioni) vanno curate quando ci sono e non quando hanno dato traccia del loro passaggio con un aumento del TAS dopo 4-5 settimane, che non ha nessun indice di pericolosità..

Vi sono numerosi ceppi di SBEA e per ognuno l'organismo crea anticorpi. Per fare un esempio è come se fossero tutte automobili dello stesso tipo, ma con targhe diverse. Gli anticorpi sono altamente specifici e quindi si basano sul numero della targa per creare gli anticorpi.

Ecco perché un bambino può incorrere in molte infezioni di faringotonsillite da SBEA dovute a ceppi "con targa diversa". Si ritiene che ognuno, nella età infantile, venga a contatto con una ventina di SBEA. Quando passa uno SBEA con una "targa già conosciuta" dall'organismo scattano gli anticorpi ed impediscono la infezione.

Tutti questi anticorpi (che rappresentano il risultato di vecchie infezioni) vanno a costituire il TAS; però va ricordato che anche altri streptococchi non SBEA possono aumentare il TAS e non hanno nessuna importanza patologica. TAS particolarmente elevati si trovano dopo recidive ravvicinate o ripetute di infezioni da SBEA. In ultima analisi si deve ricordare che il TAS: Non è segno precoce di infezione streptococcica, e non è quindi utile per decidere se instaurare o meno una terapia antibiotica per eradicare il germe.

Infatti il TAS comincia ad elevarsi 1-2 settimane dopo l'avvenuta infezione (una tonsillite, un mal di gola) e raggiunge il massimo valore tra la 3^ e la 5^ settimana. Tra l'altro è inibito da una precoce terapia antibiotica. Un TAS isolato, anche se elevato, ha scarso significato; soltanto il suo aumento in breve tempo è indice di avvenuta infezione streptococcica.

Non è comunque mai segno certo di infezione da SBEA. Un titolo in aumento (a distanza di 1-2 settimane) ha più valore di un singolo titolo alto. Addirittura la negatività del TAS (o un suo basso valore) non esclude invece che una infezione da SBEA sia effettivamente in atto o si sia verificata di recente.

Da solo non è assolutamente segno di malattia reumatica in fase attiva e spesso si verifica il più grossolano e grave equivoco: quello di identificare il TAS elevato con la malattia reumatica stessa. Va anche detto che al contrario è basso in presenza di sicure infezioni SBEA come Scarlattina o Infezioni della pelle.

Può risultare falsamente elevato senza che vi sia stato un rapporto con SBEA o altri streptococchi in circostanze particolari che esulano dal nostro problema.(presenza di inibitori sierici della streptolisina).

Tampone faringeo
Tampone faringeo
Test rapido
Test rapido

Recidiva di Faringite streptococcica : terapia

La faringotonsillite è un’infiammazione acuta del faringe e delle tonsille.
Nel 65% dei casi l’eziologia è virale (soprattutto virus respiratori), nel 35% dei casi è batterica, raramente (5%) micotica.
Tra i batteri un ruolo di primaria importanza ha lo Streptococco beta-emolitico di gruppo A (Streptococcus Pyogenes), che è in causa in oltre l’80% delle forme batteriche.

Per quanto riguarda la clinica, febbre e faringodinia sono quasi sempre presenti; flogosi con eritema e turgore delle tonsille e/o dell’ostio faringeo, con eventuale essudato e/o petecchie e/o ulcerazioni; linfoadenopatia latero-cervicale.

Non esiste alcun criterio clinico certo per differenziare le forme batteriche da quelle virali.

La ricaduta della tonsillite streptococcica a distanza di pochi giorni è un evento non raro(soprattutto se il trattamento non si è mantenuto per un tempo sufficiente).
Se confermata, la ricaduta richiede un trattamento più intensivo rispetto a quello standard.
E’ stata sperimentata con successo la somministrazione per 10 giorni di amoxicillina o cefalosporina o macrolide, aggiungendo negli ultimi 4 giorni rifampicina (Rifadin 20mg/kg/die).

Streptococco e tampone faringeo: negativo, positivo o ... portatore sano?

La sapevate che lo streptococco .....

La scarlattina si distingue dalle altre malattie esantematiche per la possibilità di ricadute. Ciò si spiega con il fatto che somministrando troppo precocemente la terapia antibiotica contro lo streptococco beta-emolitico di gruppo A si limita notevolmente la durata del contatto tra il batterio e l'organismo del paziente, cosicché la reazione anticorpale risulta meno efficiente e quindi meno duratura nel tempo.0

In caso di una faringo-tonsillite in cui si sospetta che l'agente eziologico sia lo streptococco beta-emolitico di gruppo A sarebbe perciò più indicato attendere almeno 48 ore prima di instaurare la terapia antibiotica

Mamma, ho gola rossa

E’ la causa di frequenti visite pediatriche e di prescrizioni antibiotiche , non sempre appropriate , e si manifesta con sintomi che conosciamo bene: gola rossa, tonsille e linfonodi dolenti, placche, febbre, mal di testa, tosse. Le faringiti, per i medici le faringotonsilliti, sono malattie benigne che passano da sole, in pochi giorni, massimo una settimana. Generalmente sono causate da virus (l’antibiotico oltre ad essere inutile è, in questi casi, anche dannoso), che vengono sconfitti naturalmente dalle difese fisiologiche del bambino: la febbre, in primo luogo, un’arma efficacissima che fa arrosto il virus intruso e trova più in fretta l’anticorpo giusto per eliminarlo. Quando invece la causa del mal di gola è un batterio, potrebbe trattarsi dello Streptococcus piogenes ( streptococco beta-emolitico di gruppo A ). Capire se un mal di gola è di origine batterica o virale è quindi importante perché cambia il trattamento. Mentre le malattie virali e batteriche guariscono da sole, col tempo, lo streptococco merita una terapia mirata, con antibiotico. Per esser certi che si tratti di streptococco beta-emolitico di gruppo A è necessario che il bambino esegua il tampone faringeo. Attenzione perché questo può essere positivo anche nelle persone sane (dal 6 al 40 % della popolazione sana. Sono portatori sani che non corrono rischi e non diffondono la malattia). 

Come avrete capito, l’antibiotico serve in rari casi e per alleviare il malessere, in attesa di riconoscere se la causa del mal di gola e della febbre siano di origine virale o batterica (streptococco beta-emolitico di gruppo A) possono essere somministrati ibuprofene o paracetamolo.

RIASSUMENDO: La faringite ......

streptococcica da Streptococco Beta Emolitico di gruppo A (SBEGA) deve essere trattata con adeguata terapia antibiotica per il rischio di Malattia Reumatica (MR).
I ceppi di Streptococco Beta Emolitico di gruppo C e G possono causare una forma di faringite simile a quella da SBEGA ma non danno come complicanza la MR.
La faringite streptococcica da SBEGA colpisce soprattutto i bambini tra i 5 e i 15 anni mentre è rara sotto i 3 anni e negli adulti

Diagnosi di faringite streptococcica da SBEGA

Segni clinici suggestivi di faringite streptococcica da SBEGA

  • faringite che insorge rapidamente
  • difficoltà nella deglutizione
  • febbre (> 38,3 °C )
  • esantema scarlattiforme
  • cefalea
  • nausea,volmito e dolori addominali
  • iperemia faringo-tonsilare
  • essudato tonsillare
  • patecchie sul palato molle
  • iperemia dell’ugula
  • linfoadenite cervicale anteriore
  • età tra i 5 e i 15 anni
  • stagione invernale e primaverile (nei climi temperati)
  • anamnesi positiva per contatto con SBEGA

Segni clinici suggestivi di faringite virale

  • congiuntivite
  • rinite
  • tosse
  • diarrea
  • voce disfonica
  • esantema ed enatema caratteristici di forme virali

Esami:

La positività del tampone faringeo (esame colturale) e/o test rapido (Rapid Antigen Test_RADT) confermano la diagnosi.

La sensibilità del test rapido è molto bassa: pertanto la negatività del test rapido ambulatoriale non esclude la presenza di SBEGA.
Il titolo antistreptolisinico indica una precedente infezione streptococcica e quindi non è utile per la diagnosi di faringite da SBEGA.

Gli anticorpi più frequentemente ricercati sono gli antistreptolisina O (TAS) e anti-desossiribonucleasi B (antiDNasi).

Il primo esame da richiedere è il TAS e solo se questo risulta negativo può essere indicato l’anti-desossiribonucleasi B (antiDNasi).

Il TAS aumenta dopo una settimana (con picco a 3-6 settimane) dall’infezione streptococcica. L’antiDNasi aumenta dopo 1-2 settimane (con picco a 6-8) settimane dall’infezione streptococcica. Entrambi i titoli permangono elevati per diversi mesi. In commercio sono disponibili altri anticorpi contro diversi antigeni streptococcici come per esempio lo Streptozyme. Quest’ultimo è meno standardizzato e meno riproducibile rispetto ai precedenti e pertanto non dovrebbe essere richiesto.

Terapia:

Premettendo che nessun antibiotico è in grado di eradicare completamente lo streptococco dal faringe e che il 100% degli Streptococchi (SBEGA)  mostra in vitro suscettibilità agli antibiotici beta-lattamici (cefalosporine e penicillina), il trattamento di scelta nella faringite da SBEGA è la penicillina (sia per os che i.m) tranne per i soggetti allergici alla penicillina.

L’indicazione alla ripetizione del tampone faringeo dopo il trattamento antibiotico (2-7 giorni) rimane solo per i rari pazienti che rimangono sintomatici. Questi pazienti sintomatici possono essere trattati nuovamente con lo stesso antibiotico (preferendo la via i.m ) o cambiando antibiotico.

Portatori cronici:

per definizione sono soggetti che hanno il tampone faringeo positivo in assenza di segni clinici o di risposta immunologica agli antigeni dello streptococco. I portatori sani hanno un bassissimo rischio di sviluppare la MR e non sono responsabili de diffondere lo streptococco nelle varie comunità.

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