la Medicina oltre
1. IRR delle alte vie respiratorie:
2. IRR delle alte e basse vie respiratorie in base all’età:
3. Definizione dell’Immunology Study Group of the Italian Pediatric Society:
4. Score De Martino-Vierucci: strumento di pratica clinica quotidiana.
5. Tutte i metodi elencati sono validi
Nell’ambito delle infezioni respiratorie ricorrenti, la specifica definizione di ricorrenza non ha ancora trovato consenso in letteratura mentre è certamente ben definita la ricorrenza in alcune patologie respiratorie specifiche. Ad esempio, nel caso dell’otite media, il criterio di ricorrenza è stabilito per tre episodi in sei mesi o quattro episodi in dodici mesi. Inoltre le riniti infettive ricorrenti e le faringiti e tonsilliti ricorrenti sono rispettivamente definite per più di cinque e più di tre episodi all’anno.
Nei bambini è stato proposto un punteggio clinico di valutazione per le IRR che comprende il tipo di episodio infettivo e la durata, le visite pediatriche, la terapia e l’assenza dalla comunità. I bambini con un punteggio superiore a 30 punti in 6 mesi sono classificati come IRR. Normalmente si raggiunge tale punteggio con cinque episodi infettivi delle prime vie respiratorie in 6 mesi o 3 episodi delle vie respiratorie inferiori sempre per lo stesso periodo di tempo.
E’ stata proposta una definizione che tiene conto del diverso andamento in relazione all’età: sono necessarie 8 o più infezioni respiratorie all’anno nei soggetti di età ≤ 3 anni e 6 o più infezioni respiratorie all’anno nei bambini di età > 3 anni per considerare il paziente affetto da IRR. Questo criterio, nella sua semplicità, ha il pregio di fornire un metro di valutazione immediato, ben condivisibile con i genitori, facile da monitorare per il pediatra di famiglia.
Nonostante tutto, per le infezioni respiratorie manca una definizione di ricorrenza che abbia trovato unanimi consensi.in letteratura.
Le IRR delle alte e delle basse vie in età pediatrica costituiscono un problema di sanità pubblica in relazione alla loro frequenza. Nei paesi occidentali quanti bambini sono soggetti a infezioni respiratorie ricorrenti?
1. più del 50% dei bambini entro il primo anno di vita e il 30% di quelli con età compresa fra 1 e 4 anni.
2. più del 25% dei bambini entro il primo anno di vita e il 18% di quelli con età compresa fra 1 e 4 anni.
3. più del 70% dei bambini entro il primo anno di vita e l’ 80% di quelli con età compresa fra 1 e 4 anni.
4. più del 5% dei bambini entro il primo anno di vita e il 2% di quelli con età compresa fra 1 e 4 anni.
Ai primi sintomi del raffreddore, prendi il farmaco che in TV propagandano quaest'anno . Lo dice la tivù, ma è un pessimo consiglio. Ai primi sintomi di raffreddore, alza le spalle e ripeti: pazienza, tra qualche giorno passerà. Ecco che cosa dovremmo insegnare ai nostri figli.
Purtroppo, si è perso a tal punto il senso della realtà che si può pensare di avere un figlio sull’orlo del soffocamento per il raffreddore, mentre lui se ne sta sereno col ciuccio in bocca, a cercare di capire perché sia finito dal dottore.
Sono raffreddori mostruosi, tossi pazzesche, febbri assurde. Sarà di nuovo la tivù, che ci insegna a gridare, sarà l’impoverimento del nostro linguaggio. Il risultato è che il pediatra non ci crede più. Vive in un costante “Al lupo, al lupo!”. E mentre il genitore diventa intollerante anche al disturbo più banale, la soluzione facile per tutti è una bella medicina. Che sia una medicina tradizionale o complementare poco importa: è una soluzione costosa a un’angoscia ingiustificata di fronte a qualcosa che passerebbe comunque da sé. E intanto che cosa insegniamo ai nostri bambini? A non tollerare il fastidio, a cercare soluzioni facili a problemi inesistenti. Vediamo spesso le mamme prodigarsi in lavaggi nasali, aerosol con soluzione fisologica o magari cortisone, aspirazioni nasali. Disperarsi per il mancato successo di tale eroica impresa o affrante se il piccino rifiuta il trattamento. Il saggio dicve che non esistono raffreddori trascurati che poi degenerano, se non modi di dire: “Un raffreddore ben curato guarisce in sette giorni. Se trascurato dura invece una settimana”.
Per concessione di una brava mamma
Non ha mai fatto un aerosol e si affida solo a rimedi naturali.
😙 Non salta la scuola e gli allenamenti (inverno 2014)
La tosse è un po’ come la febbre: può essere fastidiosa, ma è una difesa dell’organismo. In particolare, si tratta di un efficace metodo di pulizia delle vie aeree, soprattutto da polvere, muco, catarro, fumo: un sistema per espellere l’aria fuori dai polmoni, in modo forzato, e con essa anche lo stimolo irritante. A seconda della causa che la produce e della porzione delle vie respiratorie coinvolta dall’infiammazione, la tosse può essere secca, stizzosa, a colpi (in questi casi è provocata quasi sempre dall’irritazione della laringe o della trachea, le parti più alte dell’apparato respiratorio). I recettori della tosse ( simil sensori ), sono psizionati prevalentemente sulle alte vie respiratorie e meno sui polmoni Non sono infrequenti piccoli focolai broncopolmonari silenti; catarrale e produttiva (quella che smuove il muco prodotto dalla irritazione di tutte le vie respiratorie, alte e basse); asmatica, cioè caratterizzata da fischi e sibili (legata ad un’allergia respiratoria); irritativa (magari legata al fumo passivo di sigaretta).
La tosse è un sintomo, non una malattia. Quindi, per poterla rimuovere bisogna capire da cos’è causata. Nella stragrande maggioranza dei casi, la tosse è una piccola seccatura. La visita del Pediatra è consigliabile solo se il bambino è molto piccolo ( meno di mesi), se c’è febbre da almeno 3 giorni, se c’è anche vomito, dolore toracico o la tosse dura da più di 2-3 settimane. La visita ha motivo d’urgenza se il bambino ha pochi mesi e tossisce spessissimo oppure se respira con affanno, in modo frequente e difficilie anche senza tosse o ha labbra scure. Di corsa al Pronto Soccorso se ha ingerito un corpo estraneo.
Nella maggior parte dei casi, la tosse deriva da un’infezione virale, come sempre destinata a guarire da sola. Se si tratta, invece, di una tosse dovuta ad un’infezione batterica la visita medica lo scoprirà. Nella stragrande maggioranza dei casi, la tosse è solo una piccola seccatura. Molto frequente, soprattutto durante la stagione invernale, è latosse grassa, ossia la tosse che serve a liberare le vie aeree da qualche cosa che le ostruisce, come il catarro. La causa più frequente della tosse grassa in un bambino è il raffreddore: il piccolo non è in grado di espellere il muco, che scola quindi nel retro-faringe, dove innesca il riflesso della tosse che mira a rimuoverlo. Questo tipo di tosse in genere si calma una volta liberato il nasino dal muco. Soprattutto se è presente catarro, la tosse grassa diventa utile a rimuoverlo, e perciò va lasciata passare da sola, somministrando al limite dei mucolitici o del vapore, in base all’indicazione del pediatra.
Sono molto utili anche i lavaggi nasali con soluzione fisiologica e, quando l’età lo permette, (bambini di età superiore ai 30 mesi) l’accesso al BAGNO TURCO. Il bagno turco porta reale beneficio a piccoli e grandi pazienti con malattie ricorrenti delle alte vie respiratorie (raffreddori frequenti, sinusiti, otiti), decongestionando le mucose e facilitando l’espulsione del muco in eccesso.
in zona, il BAGNO TURCO è a Castel Goffredo presso ALE CLUB
Via Veneto 58 presso Palestra EVOLUTION tel. 392 7986792
Che cos’è la tosse ?
La tosse è una risposta naturale dell’organismo che serve a espellere aria dalle vie respiratorie in modo rapido e forzato. È il meccanismo con cui vengono allontanate le sostanze nocive che cercano di introdursi nell’albero respiratorio. La tosse può essere secca e a colpi, oppure umida e produttiva. Può essere acuta, quando ha esordio brusco e breve durata, oppure cronica, quando dura da più di tre settimane.
Quando compare?
È un sintomo molto comune nell’età infantile, tanto da rappresentare, in molte casistiche, la causa più frequente di consultazione medica. Normalmente la tosse compare quando un qualsiasi ostacolo impedisce la normale respirazione: dal muco che si forma lungo l’apparato respiratorio a qualche corpo estraneo che si introduce con l’aria inspirata (polveri, particelle di cibo, liquidi); la tosse ha comunque lo scopo di liberare le vie respiratorie e quindi proteggere i polmoni da infezioni o infiammazioni. La maggior parte delle volte la tosse è causata da infezioni virali che colpiscono le vie respiratorie, determinando faringite, laringite, tracheite o bronchite. I bambini che frequentano le comunità (asili nido e scuole materne) ne sono maggiormente colpiti.
Che cosa fare?
La tosse è un meccanismo di difesa e non deve essere combattuta per forza. Proprio perché può essere indotta da numerose cause non esiste un rimedio unico. Quando, però, la tosse è così importante da interferire con il sonno, con i pasti o con il benessere del bambino dovrà essere il pediatra a consigliare il rimedio più giusto.
Quando bisogna chiamare il pediatra con sollecitudine? Se:
Il vostro pediatra saprà consigliare i provvedimenti utili da adottare e programmerà, se lo riterrà necessario, una visita. Negli altri casi sarà sufficiente:
VEDI:
http://www.benessereblog.it/post/120080/la-tosse-nei-bambini-in-inverno-lomeopatia-e-i-rimedi-casalinghi