Il singhiozzo è una reazione dovuta alla contrazione involontaria del diaframma durante la quale il rapido flusso d’aria che provoca passa attraverso le corde vocali e fa emettere il classico “sic”.
È molto frequente fin dalla vita intrauterina (quante è volte ci è capitato di sentire quel
piccolo sussulto magari sempre alla stessa ora della giornata e se eravamo “fortunate” catturare il fenomeno durante l’ecografia); nei lattanti può capitare anche più volte al giorno, magari durante il cambio del pannolino o
dopo la poppata.
I bimbi più piccoli tendono a ingerire più aria rispetto agli adulti: lo fanno quando mangiano troppo velocemente, o quando sono troppo nervosi e vengono
presi da crisi di pianto. Per questo motivo il singhiozzo insorge nei neonati con una frequenza che a qualcuno potrebbe sembrare anomala.
Normalmente il singhiozzo passa da solo, dopo poco tempo. E’ opportuno invece consultare il pediatra se il singhiozzo è accompagnato da altri sintomi come per esempio il rigurgito o il vomito molto frequenti, la scarsa crescita, l’irritabilità notturna, l’interruzione della poppata con pianti inconsolabili.
Cosa fare
- fare un massaggino sulla schiena
- fargli bere un po’ di acqua naturale con un cucchiaino;
- fargli bere un po’ di latte dal seno: la suzione lo aiuterà a far rilassare il diaframma.
Non somministrare succo di limone! In alcuni casi, soprattutto nei primi mesi di vita, il limone può provocare reazioni allergiche.
Per prevenire
Se il neonato è allattato al seno, occorre cercare laddove possibile di fargli fare delle pause e di non fargli mandare giù dell’aria. Se al contrario è allattato artificialmente, bisogna acquistare un biberon adatto, meglio sceglierne uno di quelli a forma inclinata. La tettarella deve essere sempre piena, in modo che non ingurgiti aria, e non deve avere fori piccoli per non costringere il piccolo a sforzarsi andando poi a creare il singhiozzo.